“Non si può considerare una osservazione indipendente dall’influenza del mezzo di osservazione sull’oggetto”.

Ancora poche parole tratte dal commento di un fitto carteggio tra Karl Gustav Jung e Wolfgang Pauli descritto da Marie-Louise von Franz nel suo libro Psiche e Materia.

Ogni frase apre la porta a pensieri che vanno oltre lo specifico, e consentono anche a noi “poveri mortali” di dire qualcosa estrapolando un’idea ed applicandola ad un contesto diverso.

Quando leggo il virgolettato mi viene in mente quanto noi si sia influenzati dal mezzo che ci riporta una notizia su un fatto, e anche quanto il fenomeno descritto possa essere modificato nel suo divenire da opinioni espresse dal mezzo con cui osserviamo.

Quando leggiamo un commento su un giornale ne siamo influenzati, e ne è anche influenzato l’attore che, in base al giudizio espresso modificherà i suoi comportamenti. Un esempio lampante è il comportamento di certe fazioni politiche che, analizzando le reazioni del pubblico sui social, modificano il loro indirizzo.

Questo “disturbo” può essere interessante da analizzare, così come sono interessanti le interazioni tra i vari attori. Di più, a volte è sufficiente che l’osservatore “osservi” per modificare il fenomeno, in un turbinio di azioni, reazioni e retroazioni da far girar la testa.

E così, una discussione sulla relazione tra psicologia e fisica quantistica, nella quale è già difficile capir qualcosa, figuriamoci ad aggiungere un contenuto originale, ci ha consentito di porci una domanda su un aspetto di vita quotidiana (che non c’entra assolutamente nulla).

Interessante, no?

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